Bambini e tecnologia : è una vicinanza sempre positiva ?

 
 

 

La Fattoria delle Ginestre

Fattoria didattica – Agriturismo culturale  – Formazione
Progetti creativi, educativi, ricreativi

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Bambini e tecnologia
è sempre una vicinanza  positiva ?

  

 
Non si capisce perché… Anche senza essere pedagogisti o medici direi che l’ informazione e ( speriamo ) la riflessione sugli effetti negativi di una precoce esposizione dei più piccoli a giochi ed intrattenimenti elettronici, a telefoni e tablet sia ben nota.
 
E allora perché si continua a farlo, a propinarli ai bambini, con sorprendente disinvoltura ?
Tablet da viaggio e da passeggio già per neonati ( visti con i miei occhi ), bambini che vengono ” silenziati” dando loro un telefono in mano, adulti allo scacco delle pressioni tecnologiche dei figli. Io sono allibita da tale ” disinvoltura”.
( e so bene che scrivendo questo posso anche risultare poco ” simpatica” )  
 
E’ evidente che non si vuole fare nessuna crociata contro la tecnologia e contro le innovazioni. Però questo – soprattutto quando si ha a che vedere con soggetti ” delicati” come i bambini e gli adolescenti- deve essere un argomento da approfondire e assolutamente da regolare
 
Una circolare del luglio 2024 , del Ministro dell’istruzione Valditara , percepisce questa problematica decretando lo ” stop del cellulare in classe ” ed il ritorno al diario cartaceo per riabituare i bambini a scrivere ( avete letto bene : riabituare a scrivere ! ) . A scuola l’uso dei cellulari sarà proibito fino alle medie . 
 
Come mai non risulta però evidente ( e, a mio avviso,  non viene sottolineato abbastanza da chi fa didattica )  quella che è oggi la forte diminuzione dei tempi di attenzione dei bambini, la difficoltà di concentrazione, la passività e spesso la demotivazione, il malumore e talvolta gli atteggiamenti aggressivi o scontrosi, la fragilità sul piano immaginativo, la difficoltà a relazionarsi con le emozioni   …?
 
Oggi si stanno “attaccando” un sacco di etichette sui bambini ( BES, DSA, Disturbo oppositivo provocatorio, ipercinetismo …eccetera) e tutto ciò  già nella scuola dell’ infanzia, senza avviare nessuna riflessione su come vengono educati i bambini oggi. Credo che almeno una minima correlazione tra la diminuzione dell’ azione, della sperimentazione, del fare concreto e tutto questo sia intuibile.
 
Il gioco è il principale strumento di conoscenza almeno nei bambini da 0 a 6 anni ( e anche più ). Ma quali sono i giochi preferiti ? Che occasioni hanno di vero gioco ? Come giocano i bambini oggi ? Che cultura  esprime il nostro Paese sul gioco e sui giocattoli ?
Credetemi che non sono argomenti banali soprattutto se pensiamo che il mercato del giocattolo ( reale )ormai orienta le sue proposte solo sui primissimi anni di vita del bambino dato che  il mercato dei giochi elettronici ha raggiunto quasi l’80 % del fatturato .
 
Vi parlo di questi argomenti perché ne riconosco l’assoluta importanza.
 
Anche per questo possiamo considerare Fattoria delle ginestre un vero e proprio avamposto di ” buon gioco ” e di educazione in natura attraverso il ” fare e lo sperimentare” . Lo facciamo ininterrottamente da 25 anni, perché siamo convinti della validità e della necessità di questo approccio . Oggi più che mai.
 
Siamo un centro culturale e fattoria didattica aperta tutto l’anno con un’offerta educativa – ricreativa molto ampia durante il periodo estivo e credetemi che molto tempo viene da noi  investito per insegnare ai bambini a giocare ( conoscere e rispettare le regole , essere creativi , sviluppare abilità, relazionarsi con gli altri, coinvolgersi nell’azione ludica ..) e poi per strutturare nuovi giochi e nuove esperienze volte allo sviluppo delle competenze e degli interessi di ogni specifico gruppo .
I risultati ci sono: eccome !
Ed è proprio per questo che cerchiamo di divulgare tali necessità, mostrandone l’efficacia .
   
Carissimi, in conclusione, siamo sicuri che la nostra società riservi ai bambini ciò di cui veramente hanno bisogno?
Se così non fosse andrebbe cambiata. Ed è compito di ciascuno di noi farlo . Grazie.
 
 
Silvana Sperati 
Fattoria delle ginestre  

  

         


 

  

 

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